World League: una sconfitta e una vittoria al tie break per l'Italiacontro la Serbia

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L'Italia esce con un bottino a metà da questa torrida due giorni italiana tra Pesaro e Bologna, con tanti dubbi ma anche qualche sorriso.

Nella prima gara giocata venerdì all'Adriatic Arena di Pesaro gli azzurri hanno ceduto alla Serbia per 3-1 (22-25, 25-23, 26-24, 25-23), dopo essere subito passati avanti 1-0 sono stati travolti da Atanasijevic e compagni che hanno spinto sull'acceleratore e sono stati bravi a fare male all'Italia nei suoi punti deboli. 

Nel primo set l'Italia è arrivata al 25 più in scioltezza di quanto dica il punteggio finale, sfruttando i tanti errori degli avversari, la scarsa vena delle due bande Uros Kovacevic e Petric e un Pippo Lanza veramente incontenibile (calato poi molto nel terzo e quarto parziale). La Serbia però è tornata subito alla carica e trascinata dal suo opposto e da una coppia centrale veramente fantastica ha ribaltato il risultato. Decisivo per i serbi l'ingresso di Nikola Kovacevic, che ha fatto davvero la differenza soprattutto in attacco mandando in bambola il muro italiano (11 su 17 in attacco e un muro). Lisinac 10/11 e Podrascanin 9/10: niente male per i due centrali (e con il signor Stankovic in panchina). Giornata no per Uros, si era visto dall'inizio, mentre Petric si è ripreso un po' nel corso della gara (ma è parso molto fermo sulle gambe). 

Per l'Italia, buonissimo ingresso di Antonov nel finale di terzo set, che purtroppo non è bastato a rimontare e conquistare il parziale. Il povero Oleg è stato sostituito a metà del quarto, però, perchè letteralmente bombardato dal servizio serbo che lo ha mandato nel pallone (sostituito da Zaytsev, 4/5 in attacco per lui in questo scampolo di set). Benino il Vetto, che ha mostrato i suoi soliti difetti e la difficoltà a buttare giù il pallone quando il set inizia a scottare. Distribuzione di Travica da rivedere, ha giocato poco con i centrali e quando li ha serviti, il duo Podrascanin-Lisinac li aspettavano al varco a muro. Nonostante ciò, solo scampoli di partita per l'enfant prodige Giannelli, che a momenti – buttato nella mischia sul difficile punteggio di 9-14 per la Serbia nel quarto parziale – riesce nell'impresa di trascinare i compagni alla rimonta, purtroppo solo sfiorata.

Nella seconda gara andata in scena ieri al Paladozza di Bologna le due squadre hanno dato vita ad un match più intenso e anche più piacevole e alla fine l'hanno spuntata i ragazzi di Berruto 3-2 davanti ad un pubblico entusiasta sebbene ormai sciolto come un ghiacciolo al sole (25-14, 19-25, 18-25, 25-20, 15-12).
Nel primo set l'Italia parte col turbo e in men che non si dica siamo 16-8 grazie alle ottime cose a muro e ad una battuta ficcante. Nel secondo set è la Serbia a partire benissimo, con una super serie al servizio del suo palleggiatore Brdjovic. Gli azzurri si rifanno sotto 9-11 sospinti da un Vettori che viaggia su ottime percentuali (80%) ma sono troppo imprecisi e permettono alla Serbia di riportarsi avanti 19-14, con un Nikola Kovacevic ancora stellare (100% per lui!). L'Italia annulla il set point grazie a Birarelli (17-24) ma era solo il primo di una lunga lista e al secondo tentativo gli ospiti si portano sull'1-1. Nel terzo set l'Italia schiera Zaytsev titolare di banda, i serbi partono sotto ma ribaltano subito la situazione e vanno per primi al tempo tecnico (8-4). Vettori e Lanza fanno registrare grandi percentuali (rispettivamente 75% e 67%) ma ciò non basta agli azzurri per impensierire i ragazzi di coach Grbic. Finisce 25-18 grazie ad uno slash facile facile di Kovacevic.
Gli azzurri però non ci stanno e dopo un inizio equilibrato, tentano la fuga sul 17-13 e chiudono agilmente sul 25-20. Il tie break inizia punto a punto, con un bel duello a distanza Kovacevic-Zaytsev. Lo strappo decisivo porta la firma di Anzani che stampa senza diritto di replica Petric (12-10). Sul set point Berruto butta nella mischia Giannelli per la prima volta nella serata, lui da freddo tira una gran battuta senza paura, ci pensa il muro italiano ancora su Petric a scrivere 15-12.

Grandissima prova di Anzani: 8 attacchi, 1 ace e ben 7 muri, meglio di lui nelle
marcature solo Vettori (17 punti, 16-25 in attacco). Bene in attacco anche Lanza, mentre è impossibile non notare che la presenza del Bira, sebbene in notevole ritardo di condizione rispetto agli altri, abbia dato enorme equilibrio ai compagni e compattezza a muro. Ottime prove sia venerdì che domenica da parte di Colaci, veramente una sicurezza.
Per i serbi, uno spento Atansijevic dopo uno 0/3 iniziale è stato presto sostituito da Starovic, che ha messo a terra 14 punti con un buon 13/24, considerando anche la qualità altalenante del palleggiatore Brdjovic. Molto bene Kovacevic, come detto, e in ripresa Petric, mentre i centrali sono stati molto meno performanti (infatti Lisinac è stato anche sostituito da Stankovic).

È passato un po' in sordina, anche sulle maggiori testate italiane, il fatto che Travica sia stato confermato capitano nonostante il rientro di Birarelli. Una scelta che a molti – noi compresi – pare non condivisibile, in quanto Bira ha dimostrato sia in nazionale sia nel club il suo valore di capitano, a livello di gioco ma anche umano e di carisma. Travica è più testa calda, nel senso che si innervosisce facilmente, e non è detto che sia un titolare inamovibile come il centrale marchigiano (o forse sì?).

(foto FIVB)

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